giovedì 20 novembre 2014

La moneta ai tempi della rete







Un concetto complesso e sfaccettato come i Bitcoin possono essere introdotti con una elementare e banale semplificazione: sono la moneta nata per andare in simbiosi perfetta con l'era delle reti. Oggi, per usare una verità che sfocia nel luogo comune , Internet ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e comunicare e, al pari della ruota e della macchina a vapore, rappresenta uno di quei rari spartiacque tecnologici delle storia umana che dividono il mondo in un prima e in un dopo. Basti pensare, tanto per fare un esempio stupido, alla differenza che intercorre tra una lettera ed un' email. Eppure non tutti gli aspetti legati alla socialità e alla comunicazione sono stati rivoluzionati nello stesso modo dall'avvento della Madre di tutte le Reti. Uno che, a parere di chi scrive, è rimasto molto indietro è quello legato alla moneta e in particolare al modo in cui la moneta si gestisce, si trasferisce e si scambia.



Esempi? Posso mandare una mail in pochi secondi nell'emisfero australe, ma mi occorrono giorni o settimane per trasferire nello stesso posto del denaro. Ancora: mandare un messaggio in chat dall'altra parte del mondo ha costo zero, ma mandare del denaro nello stesso posto è invece oneroso, così tanto da rendere del tutto antieconomica una microtransazione, cioè un trasferimento di pochi dollari o euro. Eppure se ci pensiamo bene, la bellezza e il fascino di una connessione "world wide" sta anche nel modo in cui si possono connettere le disponibilità economiche di ognuno, le quali disponibilità sono alla base di moltissime relazioni umane. Per banalizzare: posso mettere un like su una foto di un mio amico negli States in un attimo, ma non posso inviargli in tempo reale qualche dollaro per bersi una birra alla mia salute. O, per parlare di cose più serie, se un onesto lavoratore immigrato in terra straniera vuole mandare dei soldi a casa, non può farlo nello stesso tempo e costo di una chat su Whatsapp. Anzi, si tratta di operazioni lente e costose che passano per le mani di intermediari che spesso si prendono per una bella parte di quei soldi. 



E se invece di trasferimenti parliamo di gestione del denaro? Beh qui qualcuno alzerà la mano: fermi tutti, Internet ci ha portato l'home banking. Una bella rivoluzione la gestione personale del proprio conto corrente attraverso un sito messo a disposizione dalla propria banca. Pensiamo a cosa c'era prima. Giusto, ma pensiamo anche a cosa potrebbe esserci dopo. I soldi accreditati in un conto corrente oggi sono moneta elettronica a tutti gli effetti, si tratta in fin dei conti di una serie di bit registrati all'interno di un file. Questo è, né più nè meno, quello che conserva oggi la banca sul nostro conto corrente. Tizio ha sul suo conto 1500 €, mentre Caio ne ha 300. Se Tizio dà a Caio 100€, entra in gioco un elaboratore da qualche parte che modifica i record di un database accreditando un conto e addebitandone un altro di conseguenza. Senza movimentazioni "fisiche". Ma allora se i soldi sono elettronici, io potrei in teoria conservarli anche sul mio computer o su una chiavetta usb , in maniera analoga a come faccio sul server di una banca. E se volessi trasferirli al Caio di turno potrei farlo semplicemente trasferendo un file dal mio PC al suo, usando appunto Internet. Senza bisogno di un intermediario che alla fine usa un processore elettronico di un server per fare quello che potrebbe fare pari pari il mio pc. 


Pensandoci bene però, questo scenario pone dei problemi riassumibili con le parole fiducia e controllo. Chi controlla quanto possiedo, cosa trasferisco e quanto trasferisco? Se non c'è un controllore (come la banca) chi mi impedisce di mandare a Caio 100 volte la medesima quantità di denaro al pari di come posso mandargli 100 volte la stessa mail? O di accreditarmi di nascosto 1 miliardo di euro sul mio pc semplicemente modificando il file che contiene indicazione delle mie finanze? Senza un controllore sarebbe l'anarchia pura: chiunque potrebbe stampare denaro digitale per arricchirsi provocando di conseguenza iperinflazione che riporterebbe tutti alla povertà in termini reali.


Se questi problemi vi incuriosiscono e vi sembrano insormontabili, tranquillizzatevi c'è già chi li ha risolti per voi. Questo qualcuno si chiama Satoshi Nakamoto, nessuno sa chi sia, tranne che è il misterioso creatore di una tecnologia dirompente e dalla portata clamorosamente rivoluzionaria chiamata Bitcoin, la prima moneta digitale decentralizzata al mondo. Immaginate che tutto quanto abbiate letto sia già realtà. Mandare e ricevere denaro in tempo zero e a costo zero ovunque nel mondo nel modo più sicuro e pubblico possibile e senza ricorrere ad alcun intermediario. Vi ho incuriosito? Siete nel posto giusto.

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